Aggiornato al: 20/02/23

Una Comunità Energetica Rinnovabile, semplificata con l’acronimo CER, è un’associazione tra cittadini, attività commerciali, autorità locali, imprese e soggetti del Terzo Settore che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di impianti per produrre e auto-consumare energia da fonti rinnovabili.

Con la comunità energetica si ha quindi un ribaltamento del tipo di consumo a cui siamo abituati. L’auto-consumo tradizionale infatti, limita la possibilità di ricorrere a fonti di energia pulita e rinnovabile come il fotovoltaico, dal momento che non tutti sono in grado di investire per realizzare un impianto, e che non sempre si hanno a disposizione superfici compatibili con le proprie esigenze di consumo.

I membri della CER possono essere di tre tipi: i producer, che scelgono di produrre solamente l’energia, i consumer, che consumano l’energia messa in condivisone dal producer, e i prosumer, che producono e consumano l’energia prodotta.

Contesto normativo e incentivi

La comunità energetica è stata definita nella Direttiva 2018/2001/UE (RED II), che promuove l’utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili e identifica le buone pratiche di autoconsumo collettivo. Attualmente è vigente il quadro “sperimentale”, fino al completamento, con decreti attuativi e regolamenti, del Recepimento della Direttiva UE 2018/2001.

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), nel quadro M2C2 prevede l’erogazione di 2,2 miliardi di euro da destinare allo sviluppo di comunità energetiche e schemi di autoconsumo collettivo, con priorità per i Comuni sotto i 5.000 abitanti, con l’obiettivo principale di installare 2 GW di impianti da FER in configurazione di autoconsumo collettivo e in comunità energetiche.

Benefici per la comunità e contrasto alla povertà energetica

Lo sviluppo delle CER risulta quindi essere un’efficace soluzione di contrasto alla povertà energetica e di lotta alle diseguaglianze, e una risposta concreta al fenomeno del caro bollette, un problema trasversale che interessa, mai come adesso, ciascuna famiglia o azienda italiana. Potremmo riassumere così i benefici che derivano dalla costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili:

  • Cittadini, attività commerciali, associazioni e aziende possono associarsi per produrre e condividere energia elettrica e rinnovabile
  • Permette ai piccoli Comuni di mettere a sistema le risorse sociali, economiche ed ambientali per lo sviluppo del territorio in ottica di transizione energetica
  • Permette una significativa riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese
  • Chi non ha superfici per ospitare un impianto rinnovabile può comunque beneficiare di energia pulita
  • Viene prodotta energia mediante fonti rinnovabili al posto di fonti fossili

Per chi fosse interessato ad approfondire il tema può rivolgersi agli sportelli energia di Terni e Narni sia di persona, nei giorni di apertura dello sportello, sia scrivendo un’email.

 

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