Aggiornato al: 21/04/23

Il Consiglio UE ha approvato in via definitiva i nuovi obiettivi per la riduzione delle emissioni di CO2 di autovetture e veicoli commerciali leggeri di nuova produzione.

Ricordiamo che questo pacchetto di misure per i trasporti fa parte del Fit for 55, un pacchetto su più fronti proposto dalla Commissione europea per contrastare i cambiamenti climatici, che in sostanza sta ad indicare la volontà di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55 % entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.

Se consideriamo che il trasporto su strada concorre all’inquinamento dell’aria con una percentuale del 20,4% del totale di emissioni di CO2 nell’UE, capiamo l’urgenza dell’attuazione di questi provvedimenti.

Le nuove norme mirano quindi ad una significativa riduzione delle emissioni del trasporto su strada, con l’obiettivo di ridurre le emissioni medie delle auto nuove del 55% entro il 2030 e del 100% entro il 2035, rispetto ai livelli del 2021.

 

Cosa succederà alle vecchie vetture?

Ricapitolando, dal 2035 nei Paesi UE si potranno vendere solamente auto e veicoli commerciali leggeri nuovi a emissioni zero (100% elettriche o fuel cell a idrogeno), oppure modelli endotermici ma alimentati esclusivamente con combustibili rinnovabili di origine non biologica (e-fuels o carburanti sintetici).

Il provvedimento però non si applica al mercato dell’usato, quindi chi possiede vetture a benzina, diesel, gpl, metano e ibride già in circolazione, può dormire sonni tranquilli. Queste vetture infatti continueranno a circolare anche dopo il 2035, salvo l’introduzione di ulteriori restrizioni alla circolazione, come già abbiamo nelle grandi città.

 

L’Italia e la questione dei biocarburanti

 L’Italia, che si è astenuta dalle votazioni insieme a Bulgaria e Romania, ha manifestato la sua perplessità sull’uso esclusivo di carburanti sintetici.