Aggiornato al: 11/05/23

È operativo il cosiddetto “Spalmacrediti”, grazie al quale sarà possibile rateizzare in 10 anni le quote di crediti residue o non utilizzate per Superbonus, Sismabonus e bonus barriere architettoniche.

In particolare si prevede la rateizzazione in 10 anni della detrazione d’imposta fruita in dichiarazione dei redditi per interventi Superbonus, oltre che, la facoltà di ripartire in 10 anni i crediti d’imposta derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura per alcune tipologie di interventi edilizi.

 

Chi può rateizzare e in che misura

I soggetti a cui è permesso di suddividere la compensazione in 10 rate sono quelli che hanno applicato lo sconto in fattura o che hanno acquisito il credito, ovvero:

  • Professionisti e imprese edilizie;
  • Cessionari diversi dai primi, di qualunque categoria;
  • Istituti bancari e Poste S.p.a.

 

La quota residua dei crediti non ancora utilizzati si può ripartire in ulteriori dieci quote annuali di pari importo, che potranno essere utilizzate a partire dall’anno successivo a quello della rata originaria.

La ripartizione può essere effettuata in riferimento:

  • Agli anni dal 2022 in avanti, per quei crediti derivanti dalla comunicazione dell’opzione per la prima cessione o lo sconto in fattura inviate fino al 31 ottobre 2022, riguardanti il Superbonus;
  • Agli anni dal 2023 in avanti, per quei crediti derivanti dalle comunicazioni all’AdE dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023, relativi al Superbonus;
  • Agli anni 2023 e seguenti per le comunicazioni inviate fino al 31 marzo 2023, relative al Sismabonus e al bonus barriere architettoniche.

La scelta è irrevocabile e la comunicazione non potrà essere annullata o rettificata. Se però il contribuente si accorge a fine anno di avere ancora una somma a disposizione che non può compensare, potrà a sua volta rateizzarla.

 

Come inviare la comunicazione

Dal 2 maggio 2023 è possibile inviare la comunicazione sulla Piattaforma cessione crediti disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, da parte dei cessionari o dai fornitori, mentre dal 3 luglio 2023 potranno operare anche gli intermediari.

I dati da comunicare comprendono:

  • la tipologia di credito;
  • la rata annuale da ripartire nei successivi dieci anni;
  • il relativo importo.

 

Esempio pratico

L’Agenzia delle Entrate riporta un esempio al fine di spiegare al meglio come regolarsi per fare la scelta:

Supponendo che un contribuente abbia una rata pari a 100€ nel 2023 relativa al sismabonus, e che lo stesso ipotizzi di avere una capienza fiscale fino a 60€ e quindi, comunica l’opzione su dieci anni per i 40€ rimanenti. Di seguito il contribuente si rende conto di non riuscire ad utilizzare per intero i 60€, a quel punto, sull’importo residuo non compensato potrà fare una seconda comunicazione per evitare perdite.

 

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